
QUANDO IL MISTERO SI FA DOPPIO
La neve cadeva lenta su Verdivela e, in piazza, l’albero di Natale torreggiava tra le bancarelle del mercatino. Quel pomeriggio, però, qualcosa stonava. La grande stella dorata in cima all’albero era sparita. E dal banco dei biscotti mancavano due teglie di omini di pan di zenzero. Come se non bastasse, dal campanile veniva un ronzio continuo, ma le campane tacevano.
Il sindaco, agitato, si grattò i baffi: “Se salta l’accensione di stasera, sarà un disastro.” Fu allora che arrivarono Bubblelino, Pablito e Ginger il bassotto, meglio conosciuti come i “mini-detective”. Senza aspettare, la squadra si mise al lavoro. Bubblelino, con il cappello a pompon storto, scintillava di curiosità. Pablito teneva un taccuino e Ginger annusava l’aria come un piccolo aspirapolvere a quattro zampe.
Sotto l’albero, Pablito raccolse una vite allentata e un filo di brillantini dorati. “Sicuramente appartiene alla stella,” mormorò. Bubblelino indicò un filo elettrico un po’ bruciacchiato che pendeva da un ramo. “Forse era difettosa.” Ginger, con il naso a terra, trovò un’altra traccia: una sottile riga bianca di zucchero a velo che si allontanava verso la chiesa.
Al banco dei biscotti, la signora Peterpot si asciugava il naso rosso dal freddo. “Sono tornata un attimo in cucina e puff! Le teglie non c’erano più. Ho trovato solo questo.” Sul bancone c’era un pezzetto di feltro rosso. “Scialle di un ladro natalizio?” propose Bubblelino. Pablito, però, notò anche dei segni di ruote sottili nella neve, come di un carrellino.
Il ronzio dal campanile cresceva. Seguendo il cavo, scoprirono che passava dietro la chiesa e spariva nella porta chiusa della palestra parrocchiale. Un cartello diceva: “Chiuso per prove”. Don Arturo, il parroco, sorrise misterioso: “Ragazzi, non potete entrare, il comitato Sorpresa ha prenotato tutto il giorno.”
“Il comitato Sorpresa??? Non ne ho mai sentito parlare” disse Pablito. “Ma abbiamo quattro indizi e un filo logico,” disse Bubblelino. “Una stella difettosa, dei biscotti scomparsi, un cavo e un ronzio. E tutto converge qui, nella palestra.” Decisero di dare un’occhiata. Ginger, infine, fiutò un profumo inconfondibile di cannella provenire da una finestra socchiusa.
Con cautela, sgusciarono dentro. All’interno, c’erano la signora Peterpot, l’elettricista Vittorio e il maestro del coro. La stella dorata brillava su un tavolo, riparata; vicino, sacchetti trasparenti pieni di omini di pan di zenzero. Il ronzio veniva da un generatore che alimentava luci e un sistema di carrucole.
“Non rubavamo nulla!” spiegò Vittorio. “La stella aveva i fili consumati: poteva fare corto e prendere fuoco. L’ho tolta all’alba per ripararla in segreto. Il generatore serve per collaudare le luci che, a sorpresa, scenderanno dal campanile.” La signora Peterpot arrossì: “Ho spostato i biscotti per preparare sacchetti da regalare ai nonni e ai bambini dell’ospedale. Il feltro è il nastro dei cantori!”
Bubblelino rise. “Allora il ladro del Natale era solo un comitato organizzato. Ma che bella sorpresa.” Pablito annotò: “Ah, ecco perché vi chiamate il comitato Sorpresa… furbo…” come per dire che avrebbero potuto inventarsi qualcosa di meno ovvio. Tutti si misero a ridere. E Ginger scodinzolò, premiato con un omino di pan di zenzero.
Quella sera, la stella riparata risalì via carrucola, il coro cantò con i nastri rossi e la piazza si illuminò. Il sindaco ringraziò i mini-detective. Non avevano solo svelato il mistero, ma avevano aiutato a custodire la sorpresa più luminosa del Natale
Morale della storia
A volte, quando vogliamo fare qualcosa di speciale per qualcuno, ci viene naturale agire in segreto. 🚦 Tuttavia, è importante ricordare che è sempre meglio chiedere il permesso e comunicare le nostre intenzioni. Se avesse chiesto aiuto, Shioban avrebbe potuto completare la sua bellissima sorpresa senza preoccupazioni. In questo modo, tutti possono contribuire e sentirsi parte di qualcosa di speciale! 🌸